GERARDO FRISINA Ad lib Non c'è nulla di più triste che l'ostinazione di alcuni jazzisti nel proporre dischi ammiccanti e danzerecci, come se il movimento acid jazz non fosse esploso (per eccesso di ricchezza?) già alla fine dei 1994. Desta meraviglia, quindi, che una produzione poveniente da tale contesto risulti fresca e spigliata come la nuova fatica di Gerardo Frisina Ad lib. Il titolo di quest'album, ad libitum (ovvero a piacere, l'espressione latina usata dai jazzisti quando suonano per il puro gusto di farlo e con poco ritegno stilistico) ne esprime pienamente lo spirito e le modalità di concezione. Basi in parti campionate e in parte suonate dai fratelli Enzo e Gianni Lo Greco, su cui s'innestano riff malandrini di latin jazz, lo scat di Barbara Casini o il vibrafono di Andrea Dulbecco. Tutto ciò compone un'amalgama sonora molto sfiziosa, dotata dello stesso calore delle migliori produzioni lounge, ma con più spessore musicale. Tra bosse concitate o svagati swing notturni, il brano che meglio di altri rappresenta Ad lib è Descarga, un incalzante ritmo latino costruito su tre campionamenti incrociati e sull'estro pianistico di Fabrizio Bernasconi, che da tempo è una delle tracce preferite da dj dal palato sopraffino, come Rainer Truby o Patrick Forge.